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giovedì 6 agosto 2015

Muri

Tutto a un certo punto è cambiato. Non so quando sia successo, ma è così. Stavamo conquistando qualcosa di bello giorno per giorno, rincorrendo le stelle. Poi ci siamo seduti, e abbiamo aspettato che le finissero di cadere da sole dal cielo. Così ora, immobili, fissiamo le nostre speranze diventare illusioni, i nostri limiti farsi muri sempre più insormontabili. Ci separano, e cresceranno fino a nasconderci l'uno dall'altra.

venerdì 11 aprile 2014

Un'alba a mezzanotte

Oggi l'alba la attendo prima di cena,
in arrivo su un pullman da Siena.

Oggi è un giorno più luminoso di ieri,
con un cielo che ricorda l'azzurro
di qualche anno fa.

Oggi è un giorno che ancora deve iniziare,
che inganna i conti di calendari e orologi
e che finisce con lei che va via
mentre in me il sole tramonta.

Così oggi torno anche a pensare
leggero al domani,
quando ci vedremo di nuovo.

lunedì 7 aprile 2014

giovedì 3 aprile 2014

Senza coscienza in un sogno a occhi aperti

E così è successo di nuovo.
Ieri notte, dopo così tanto tempo che nemmeno ricordo quando è stata l'ultima volta.
È successo di nuovo e mi ha sorpreso, anche se poi a pensarci bene è stata la cosa più naturale del mondo, così naturale che mentre accadeva io nemmeno me ne rendevo conto.
Spegnere la luce e restare al buio, pensando a lei. Di nuovo, eppure anche per la prima volta.
Con lei.
Scivolare senza coscienza in un sogno a occhi aperti.
Come quando di giorno si dorme in piedi per mancanza di sonno, così l'altra notte mi sono ritrovato a pensare a lei perché mi mancava, perché avevo troppo bisogno di tornare con la mente al suo viso, ai suoi occhi e al suo modo di ridere, la cui visione immaginata nel buio, a distanza, ha saputo incantarmi, compiacermi e donarmi quiete come il primo e unico giorno che l'ho vista e potuta toccare.

mercoledì 30 ottobre 2013

Don't call me writer

I never pretended to be a writer.

I started writing as a hobby, when I was at the high school. I think everything started because of my deskmate, Ilaria, with whom I fell in love. Unfortunately she already had a boy, so I chose to say nothing to her, hijacking the power of my feelings towards the pen and the sheets, my new and unsuspectable friends.

I begun to write poems, using simple couples of rhymes, then I tried to write short stories too. I liked them, but they actually were not great. Anyway, keeping on writing, my style and my stories became better and better. In those years I also started blogging, my first step in the big world of online communication.

In 2008 a friend of mine convinced me to participate in a literary contest. I was vey surprised to win: my short story took part in a book, which collected 20 more winning stories. That was a very important step to me. I met some special persons who would become real friends of mine and I decided to believe in my skills.
But never, NEVER, I started to call me writer.

lunedì 28 ottobre 2013

Keep it simple

Anytime I receive Marco's email, I'm very happy. Messages between us are not frequent as anyone can expect, according with our strong friendship.
Today, my trip to Australia is only 30 days far. I really have to improve my English and I have to do it fast, because time is running out. Meanwhile, I can't stop smiling, figuring my few English language friends trying to read these weird lines.
Talking about English, Marco adviced me to keep it simple. It's a very good tip, anyway we both know that keeping things simple is not my best attitute. Indeed, one of my biggest worries is about explaining my complex personality in a new language. Maybe I can find words to express concepts, but it wouldn't be enough, cause I also need to communicate my being. Probably it's not the correct word, sorry. I mean I want to trasmit to my speaker not just the meaning of my words, but also my personality, my irony, the person I am. This is what good communication should be.

giovedì 9 maggio 2013

La resa dei conti

Poi il mondo, che scherniamo sempre per essere troppo piccolo, diventa di colpo troppo grande per poterlo attraversare nel tempo che vorresti. E neanche Dio può aiutarti, perché lui, per quanto immenso, di colpo si è fatto più piccolo di un granello di sabbia. O forse semplicemente non vuole.

mercoledì 24 aprile 2013

Formiche senza più antenne

Ci sforziamo di trovare un senso a ogni cosa.
Abbiamo bisogno di una relazione di causa ed effetto tra quello che accade.
Abbiamo bisogno di questa fede per illuderci che, una volta individuata la causa, possiamo controllarla fino a evitare l'effetto.

Temiamo la casualità sopra ogni cosa, perché ci toglie in un attimo ogni potere, e ci tramuta in animali piccoli e disorientati, come formiche senza più antenne.

domenica 24 marzo 2013

Amare le stesse cose

"Ci piace chi ama le nostre stesse cose perché speriamo che ami anche noi, nella stessa misura in cui noi - anche solo un po' - ci amiamo".

martedì 26 febbraio 2013

Quando un cuore si sta inaridendo

È difficile, per un seme, decidere di germogliare e di mettere il naso fuori, lì dove domani un tagliaerbe potrebbe raderlo al suolo. Magari da sottoterra sente strani rumori e non si fida, così preferisce non crescere, e vivere al buio.

domenica 10 febbraio 2013

Lo stormo solitario

Centinaia di rondini
nel cielo d'un pomeriggio invernale.

Una nube a pois,
un corpo unico,
che volteggia sopra le gru
e i palazzi in costruzione.
Come danzando.

C'è solo lui nel cielo:
uno stormo solitario
di fronte ai miei occhi
che non sanno distogliere
il cuore
dall'idea di solitudine
a cui vuole restare aggrappato
con tutte le forze.

sabato 6 ottobre 2012

Nessuna rinuncia

Ci sono delle cose a cui tengo più di tutto. Mi sforzo di aumentare il loro numero, ma la verità è che mi rendo conto di quanto debbeno per forza essere poche. Forse perché devono entrare tutte in una sola mano, quando stai per cadere nell'abisso e hai bisogno di aggrapparti a qualcosa. Non devono essere tante, devono essere vere.

Scrivere è senz'altro una di queste. Ok magari non è che mi riesca così bene come a volte mi convinco, ma è una cosa a cui non rinuncerei mai.

Potete togliermi la carne, chiedermi di fare a meno dell'acqua, ma non azzardatevi a impedirmi di scrivere. Perché, anche se ormai ho abbastanza anni da aver visto che queste poche cose nel pugno sono spesso messe in crisi dal resto, ho capito bisogna lottare che bisogna stringerle forte e picchiare le altre fino ad annullarle, una per una.

Perciò non illudetevi, i vostri interessi non supereranno mai i miei sforzi. Terrò vive le poche cose da cui dipende quella che mi piace credere sia la mia stessa vita. Quei pochi frammenti a me noti, della anima, che la rendono riconoscibile persino all'inferno. A me, e forse anche a voi.



venerdì 21 settembre 2012

La pioggia e il viaggio nel tempo

Dove sono ora, la pioggia si sente di più.
Echeggia, in questa trincea di cemento e finestre.
S'infrange forte giù in basso, sul tetto della piscina coperta,
picchiando su quel lucernaio che da piccolo seguivo con gli occhi
mentre facevo la vasca a dorso.

La fredda pioggia picchia furiosa contro quel vetro, come a volerlo infrangere per ricongiungersi alla sua parte più calda e tiepida, che le è stata strappata e che ora riposa distesa nella grande vasca giù in basso.

E mentre la ascolto, mentre la fisso, sento che assieme a lei anche una parte di me vorrebbe gettarsi nel vuoto. Vorrebbe attraversare il lucernaio, il tempo, e riabbracciare quel ragazzino che faceva veloce la vasca sul dorso.

Quella parte di me vorrebbe tuffarsi in acqua con lui, e giocarci.
E abbracciarlo.
E farsi raccontare la storia di tantissimi sogni.

martedì 8 maggio 2012

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Tu credi che io ci provi piacere, forse, a dirti certe cose. 
A riderne con gli altri.
Sì, forse è così. Forse provo un certo qual diletto, a sentire che russi dal cesso. A sottolineare che certi giorni quasi non riesci a superare sveglio la cena, a subire le aggressioni e gli insulti che seguono, a raccontare tutto questo a qualcuno, a scuotere la testa davanti agli amici, a vivere da anni ogni giorno con una bomba a orologeria, che può rovinare all’improvviso la mia vita e/o spazzare in un colpo la tua. 
Tu credi. Tu potresti raccontarti anche questo. Ma non purtroppo non è affatto così.

domenica 4 marzo 2012

La poesia come fuga

Non era mia intenzione, imporre alla nostra conversazione un cotal stilnovesco codice. Ma comprendo il vostro parlar di poesia come una fuga. E allora ben venga una costrizione, ben venga una nuova catena a intrappolarci, se il suo profumo mai sentito può portarci via, col pensiero, dalla prigione dei nostri giorni.

Quanto alla vita, l'affronto come posso. E, sebbene lo desideri fortemente, riconosco che non sempre, non tutte le volte, riesco a mettere nei miei giorni la poesia che vorrei. Per fortuna ogni tanto si mostra a me nella roccia un varco in cui gridarla, o un'emozione in cui custodirla.

Notte.

mercoledì 8 febbraio 2012

martedì 27 dicembre 2011

Auguri a tutti!

Ricorda: un Natale che non sei riuscito a evitare può ancora servire a pianificare la tua assenza per quello futuro!

lunedì 28 novembre 2011

Ci vediamo lunedì

Così d'improvviso gli venne in mente una cosa. Si ritrovò a pensare che da quelle notti, per diverse notti, ogni notte non sarebbe stata più la stessa.

giovedì 27 ottobre 2011

mercoledì 26 ottobre 2011

Da dentro il letto

Alla sera ho scacciato la malinconia con nuovi progetti, ma nel letto un pensiero improvviso e poi duraturo mi ha sorpreso. Perché ero stanchissimo. Così per non perderlo mi sono alzato e l'ho scritto mezzo cieco su un foglio.

"Ti stavo pensando così tanto che stavo cominciando a sognarti e neppure me ne stavo accorgendo"