Oppure - fate voi - indeterminabili.
Chiudere gli occhi per ascoltare la pancia, lo stomaco, il sangue. Non sentire apparentemente nulla di nuovo o di strano. Riaprire gli occhi e accendere la mente. La prima cosa evidente è che sono solo, nel senso che non c'è nessuno qui intorno a me. Non saprei dire la sensazione: è la prima volta che firmo un contratto a tempo indeterminato nella mia vita e non ho termini di paragone.
Eppure sentirsi un po' in stand-by, oltre che solo. E si sa, in certe situzioni non è che ti ci ritrovi, ma ti ci metti. Dovrei essere più felice, o almeno soddisfatto. Lo sono, per carità, ma la cosa più soddisfacente di oggi - devo ammetterlo - è un pezzo che ho scritto poco fa, mentre ero nella vasca da bagno e ho pensato di provare a scoprire l'effetto di affogare la pelle.
Ecco com'è la vita: partire per scrivere qualcosa, finire per scriverne un'altra che ci piace di più. E poi ricominciare da zero - di nuovo - a scrivere quello che volevamo scrivere la prima volta.
martedì 17 luglio 2012
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Un contratto a tempo indeterminato è per sempre :)
RispondiEliminaCarine le ultime due righe...
"Non sentire apparentemente nulla di nuovo o di strano". A volte ci aspettiamo sensazioni incredibili.. che non arrivano. Forse si formano lungo il viaggio!
RispondiEliminaQuoto chi mi precede per il finale.
@ blablabla
RispondiEliminaRicordo ancora la dedica di un romanzo, letta qualche anno fa. "A te, che ancora non sai che "per sempre non esiste". Direi a tutte le volte che quel "TE", siamo NOI.
@ Marti
Sono d'accordo: "si formano lungo il viaggio". Ma dipende da quali sensazioni ci aspettiamo e da quale viaggio ce le aspettiamo. A volte capita di fare confusione ;-)
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