Lenzuola viola

Cambiare le lenzuola quando lo voglio io è una delle piccole soddisfazioni che posso prendermi nella mia nuova casa. Sembrerà forse assurdo, ma in effetti, dove vivevo prima, mia madre aspettava di più per lavarle.

Quando mi sono trasferito, dovevo comprare semplicemente tutto. Voglio dire, con l'affitto ci pagavo il tetto sulla testa, un frigo sgangherato e due bagnetti. Ma la povertà gioca brutti scherzi, e ti tocca anche stare al gioco, così mi sono tenuto i due letti singoli, da cui ho creato un matrimoniale a due piazze che in quanto a efficienza vale poco più di un divano letto degli anni 80.

Sembra assurdo, a questo punto della storia e a questo punto della mia vita, tornare a scrivere di te, di noi. Ma del resto, estrarre dalla busta quelle lenzuola che comprai esclusivamente per il nostro incontro di fine anno qualche anno fa, ha riportato inevitabilmente alla luce quei ricordi, di te e di me che provavamo con tutte le forze ad inventarci una storia d'amore, anche senza conoscerci.

Ricordo di aver rischiato la vita e ucciso un pomeriggio intero all'Ikea, per trovare questa strana accoppiata di viola e di blu. Ricordo che avevo in mente di creare un effetto elegante e raffinato, un effetto da incontro da adulti. In fondo incontrarsi dopo chilometri di viaggio per una settimana da soli in campagna mi faceva sentire eccezionalmente e finalmente adulto, e l'idea del tuo corpo avvolto dal viola e accarezzato dal blu mi eccitava terribilmente.

È bello che io a distanza di anni ricordi ancora con piacere queste sensazioni di seta. È bello, nonostante i fatti ci riportarono poi alla realtà, mostrandoci il muro che volevamo ignorare, e che all'inizio prendemmo persino a testate. È bello perché quel tipo che ero, quel sognare che avevo, è ancora qui, nella nuova persona che sono. Un po' come queste lenzuola, che ho portato con me nel primo passo verso il mio nuovo futuro.