Non si tratta di guardare "con gli occhi dell'amore". Non bisogna certo arrivare ad esssere innamorati, per trovarsi nella situazione di non accorgersi di tutto quello che accade. È come fissare un punto solo, magari all'orizzonte e piuttosto lontano, e andare in quella direzione senza notare che ai lati e tutt'intorno succedono tante altre cose, alcune delle quali ti riguardano e persino giocherebbero - se solo le degnassi di uno sguardo - un ruolo fondamentale nei confronti del tuo determinato viaggio verso quel punto.
Sarebbe facile non pesarci. Basterebbe chiudere gli occhi e andare avanti, oppure tenerli aperti, ma fissi sui tuoi occhi tanto chiari e sul tuo sorriso interessante. Basterebbe concentrarsi sul tuo animo d'artista, sul tuo stile sciolto e alla mano.
Eppure, forse perché stavolta sono fortunato, riesco a vedere anche altro. Vedo che rispondi lentamente ai messaggi che ti scrivo, ad esempio, e che sei decisamente di poche parole. Vedo questo e non riesco a far finta di niente. Mi basta così.
Se tenere alta la guardia è un lavoro difficile, mettere i puntini dopo aver notato le "i" è addirittura sfiancante. Ma non credo sia solo la pigrizia, la voglia di non faticare. Nel mio caso è piuttosto la paura della delusione, che muove il meccanismo della cecità, dello slancio eroico-amoroso a prescindere.
E che Dio mi mandi la vista per vedere e la forza per agire anche la prossima volta.
E tu?
Dubbi :)
RispondiEliminaLa foto mi piace un sacco, magari la verità passerà davanti al cavallo.
A volte basta semplicemente distrarsi per accorgersi di certe cose, altre bisogna chiedere...