venerdì 1 giugno 2012

La fede di un indiano che invoca la pioggia

Sono i giorni davvero strani, che iniziano con pensieri di rinunce, di scoraggiamenti e pigrizie varie.
Lo senti nell'aria, intorno a te. Vedi quella della chiesa che riempiono la piazza con le loro candele tutte in fila, disegnando una linea di luce che fa un giro largo largo ma che in realtà non va da nessuna parte. Lo senti nelle parole scritte di un'amica che, circostanze a parte, sembra soffrire la tua stessa malinconia da viaggio.

Ma sono le stesse giornate in cui riesci a scrivere a una perfetta sconosciuta con la fede di un indiano che balla sotto il sol leone invocando la pioggia. Sono le giornate in cui fuori, anche senza la processione, c'è tanta luce che potresti restare a scrivere e a sognare pensieri senza lampadine, con gli occhi aperti o chiusi, mentre in sottofondo va Chopin.



1 commento:

  1. Che bell'immagine, l'indiano che balla invocando la pioggia.

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